Mameli himnusza
Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta,
dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?!
Le porga la chioma,
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi
perché non siam Popolo
perché siam divisi
raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore;
giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti per Dio,
chi vincer ci può!?
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
Dall’Alpi a Sicilia
dovunque è Legnano,
ogn’uom di Ferruccio
ha il core, ha la mano,
i bimbi d’Italia
si chiaman Balilla,
il suon d’ogni squilla
i Vespri suonò.
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
le spade vendute:
ah l’aquila d’Austria
le penne ha perdute;
il sangue d’Italia
bevé, col Cosacco
il sangue polacco:
ma il cor le bruciò
Stringiamci a coorte,
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l’Italia chiamò.
Goffredo Mameli, 1847
Michele Novarro, 1847